la Russia lancia “Intervision”: il festival musicale per chi è fuori da Eurovision ma dentro “i giusti valori”

Esclusa da Eurovision dopo l’invasione dell’Ucraina, la Russia ha detto: “Sapete che c’è? Ce lo facciamo da soli.” E così nasce Intervision, talent canoro revival degli anni ’70, pronto a debuttare questo autunno con un regolamento semplice: puoi partecipare solo se condividi i “valori spirituali” di Mosca.

Tradotto: niente arcobaleni, niente glitter, zero Conchita Wurst.

I partecipanti? Pochi ma selezionatissimi

Al momento sono confermati artisti da Russia, Bielorussia e Kirghizistan. Si strizza l’occhio anche a Cina, Iran e Cuba, mentre da Occidente… nessuna traccia. Qualche artista europeo potrebbe “rischiare di venire”, ma solo se considerato abbastanza serio. E no, non è un talent per dilettanti.

Il cantante di punta? Uno sotto sanzioni

Il big russo si chiama Shaman, sì proprio come gli stregoni, e canta hit patriottiche tipo “Io sono russo” in territori disputati. È anche sotto sanzioni UE, ma questo non sembra un problema per il pubblico di Intervision.

“Meglio di Eurovision” (forse)

Bek Israilov, che rappresenterà il Kirghizistan, dice che sognava Eurovision ma “vabbè, ci mandano l’Australia e Israele, ma non noi…”. Ora però è carico: “Intervision sarà ancora più grande!” (ci crede davvero).

Dalle t.A.T.u. ai valori tradizionali

Un tempo la Russia mandava le t.A.T.u. che si baciavano sul palco. Ora difende la “famiglia tradizionale” e considera Eurovision simbolo della “decadenza europea”. Un’evoluzione da glitter a geopolitica.

Morale?

La Russia ha deciso che non bussare più alla porta di Eurovision è più dignitoso che farsi cacciare ogni volta. Quindi ha creato il suo “anti-Eurovision”, completo di patriottismo, propaganda e… forse anche qualche bella voce.

Restate sintonizzati per “Russia’s Got (Spiritual) Talent”. 🎤✨

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