Telegram fa boom di profitti (mentre il suo fondatore rischia la galera)

$540 milioni di profitti nel 2024 e più di 1 miliardo di utenti attivi al mese. Telegram vola alto… anche se il suo fondatore Pavel Durov è nei guai con la giustizia francese.

Da perdita a profitti record 💸

Solo un anno fa Telegram era in rosso con -$173 milioni. Oggi, grazie a un mix di abbonamenti premium, pubblicità e mini-app basate su crypto (Toncoin, per gli amici), il bilancio è più verde che mai: $1,4 miliardi di fatturato.

E ora vogliono lanciare un bond da $1,5 miliardi

L’obiettivo? Ricomprare vecchi debiti e magari, in futuro, quotarsi in Borsa. Gli investitori sono carichi, anche se l’indagine francese resta una bella gatta da pelare.

Pavel Durov VS i servizi segreti

Secondo le autorità francesi, Telegram non fa abbastanza contro contenuti criminali come pedopornografia e terrorismo. Durov ribatte: “È solo geopolitica mascherata”, accusando i servizi francesi di voler censurare i conservatori in Romania. Scontro aperto.

Crypto + AI = combo esplosiva

Telegram punta tutto sull’ecosistema Ton e ora anche sull’intelligenza artificiale: ha integrato il chatbot Grok di Elon Musk direttamente sulla piattaforma. E sì, Musk ha pure retwittato Durov dicendo solo: “Wow”.

Obiettivi 2025?

  • $2 miliardi di ricavi

  • $720 milioni di profitti

  • Espansione AI + nuove app integrate

  • E magari… l’IPO dei sogni 📈

Il messaggio è chiaro: tra Durov, cripto, AI e libertà di parola, Telegram non vuole solo restare in chat — vuole cambiare le regole del gioco.

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