Electronic Arts venduta per 55 miliardi: l’acquisto record guidato dall’Arabia Saudita

L’azienda di FIFA, The Sims e Need for Speed diventa privata. Ma restano dubbi sul debito e sul futuro dei giochi

Electronic Arts, uno dei colossi mondiali dei videogiochi, è stata venduta per 55 miliardi di dollari. A comprare è stato un consorzio guidato dal fondo sovrano dell’Arabia Saudita (PIF), insieme a Silver Lake e alla società di investimenti di Jared Kushner, Affinity Partners.

Un affare enorme

È la seconda operazione più grande nella storia del gaming, dopo i 69 miliardi spesi da Microsoft per Activision Blizzard. Con questa mossa, EA non sarà più quotata in Borsa: tutte le azioni verranno acquistate a 210 dollari l’una, con un premio del 25% sul valore di mercato.

Il CEO Andrew Wilson resterà al comando e ha definito l’acquisizione «un riconoscimento del lavoro di EA» e una spinta per «creare esperienze che ispirino le prossime generazioni».

Preoccupazioni sul debito

Gran parte dell’acquisto sarà finanziato a debito: circa 20 miliardi su 55. Gli esperti avvertono che i ricavi di giochi di punta come EA Sports FC, Madden e Battlefield potrebbero servire soprattutto a ripagare i prestiti, limitando gli investimenti in nuovi progetti. C’è anche chi teme possibili tagli al personale per aumentare i margini.

40 anni di videogiochi di successo

Fondata negli anni ’80, EA ha creato alcune delle saghe più famose al mondo. I giochi di calcio, oggi ribattezzati EA Sports FC, hanno venduto 325 milioni di copie dal 1993. The Sims ha superato i 200 milioni, mentre Need for Speed ha toccato quota 150 milioni.

EA è stata anche l’editore di titoli legati a franchise celebri come Harry Potter e James Bond, diventando un punto di riferimento per l’industria.

L’espansione saudita nel gaming

Per l’Arabia Saudita è un passo importante: negli ultimi anni il fondo PIF ha già investito miliardi nel settore, comprando tra l’altro la divisione gaming di Niantic (Pokémon Go) e lo sviluppatore Scopely (Monopoly Go). Il Paese ospita grandi tornei di eSports e nel 2027 accoglierà i Giochi Olimpici di eSports.

Le ombre politiche

Il fondo PIF è controllato dal principe ereditario Mohammed bin Salman, e non mancano le polemiche sul peso politico di queste operazioni. L’Arabia Saudita è stata accusata di violazioni dei diritti umani, accuse che Riad ha sempre respinto.

Resta però il dato: con questa acquisizione da 55 miliardi, il regno mette le mani su uno dei marchi più influenti del settore videoludico, allargando ancora di più la sua presenza nell’intrattenimento globale.

Next
Next

Arriva il nuovo Frecciarossa 1000