Gen Z: “Un drink? Volentieri”
Altro che sobrietà: i giovani tornano alcolici (ma con stile)
La nuova ondata: brindisi Z
Doveva essere la “generazione astemia”.
Ma secondo un nuovo maxi-sondaggio di IWSR (26.000 intervistati in 15 Paesi), il 73% della Gen Z ha bevuto alcol negli ultimi sei mesi. Due anni fa erano il 66%.
È l’aumento più alto tra tutte le generazioni.
Nel frattempo, i boomer (60+) rallentano: dal 73% al 72%.
Insomma, i giovani tornano a brindare. I vecchi… fanno detox.
Ma quindi era solo colpa dell’inflazione?
Pare di sì.
Secondo Richard Halstead di IWSR, non è cambiata la mentalità, ma il portafoglio:
“I prezzi alti in bar e ristoranti avevano frenato i consumi. Ora che la Gen Z entra nel mondo del lavoro e guadagna di più, si torna a bere”.
Il problema globale resta
Nonostante il ritorno dei giovani, il settore alcolico è ancora in calo:
-2% di vendite di superalcolici nel 2024
Cina, USA ed Europa trainano verso il basso
I giganti del settore (Diageo, Heineken...) puntano tutto sulla premiumizzazione: meno volume, più qualità
E il futuro?
Tra chi investe c’è un dubbio: è una fase passeggera o un crollo strutturale?
Per ora le aziende inseguono i trend: bevande più costose, meno alcoliche, o addirittura senza alcol.
Nel frattempo, la Gen Z torna a farsi un gin tonic. E i boomer... una camomilla.